lunedì 8 novembre 2010

Incredibile...ma vero!

In un edificio del Centro Direzionale Meridiana a Casalecchio di Reno in provincia di Bologna, costruito dopo il 2001 (l'anno di "Odissea nello Spazio"), sono installati una coppia di ascensori le cui bottoniere di comando, dal punto di vista ergonomico, sono un capolavoro...alla rovescia!
Scomode, poco effiicenti, disattendono la stragrande maggioranza dei principi di buona progettazione ergonomica.

Innanzitutto, ci sono due ascensori affiancati.... e due bottoni. Nessuna indicazione di dove siano gli ascensori, in particolare se siano oppure no al piano. Solo un bordo rosso per indicare se l'ascensore è in movimento oppure no.
Quindi quando ci sia avvicina, ad esempio dall'atrio al piano terra, si prova a premere uno dei due bottoni, la luce diventa rossa e .. si aspetta. Se l'ascensore in questione è all'ultimo piano, si può aspettare diversi secondi. Nel frattempo si prova a premere l'altro bottone casomai fosse al piano....e spesso è così!
Il risultato: si fanno muovere due ascensori anzichè uno, o comunque si chiama un ascensore che magari è all'ultimo piano mentre l'altro era al primo!. Si premono anche due bottoni anzichè uno solo!
Ma ora viene il bello: quando la luce è accesa e l'ascensore e in movimento (per arrivare o per salire ad un piano?mah!) se premiamo il bottone non succede nulla, non viene presa la prenotazione e non resta che aspettare che si spenga la luce rossa, tenendo sempre lo sguardo concentrato sul  bottone per poter  premere in fretta quando la luce si spegne e non essere preceduti da qualcuno in attesa ad un altro piano e con la mano più lesta. Certo la cosa è più difficile quando entrambi le luci sono rosse , cioè quando entrambi gli ascensori sono impegnati: dobbiamo tenere d'occhio entrambe le luci e...veder quale si spegne per prima! Se poi ci sono più persone ad attendere, allora la situazione può diventare a seconda dei casi imbarazzante, fastidiosa, ...o addirittura comica!

Quando poi l'ascensore arriva...ecco che entrrati ci accorgiamo che la bottoniera all'interno è tutt'altro che intuitiva!



Ci sono due file di bottoni disposti orizzontalmente , sulla prima fila, nell'ordine:
-1  ,  0  ,   1   ,  2
e, nella seconda fila:
3  , 4,  <|> ,  allarme

Nessun rispetto per la "mappatura naturale" (siamo su un ascensore che si muove verticalmente!) e neppure un semplice raggruppamento per tipologia di comando (scelta del piano di destinazione  e azioni incidentali di apertura porte o segnalazione di emergenza).

Certo i progettisti hanno risparmiato qualche soldino non avendo consultato uno specialista di ergonomia ma...quanto pagano in più i clienti in termini di energia consumata (è facile stimare che gli ascensori si muovono il doppio del necessario, e quindi raddoppia l'energia consumata e riescono più frequenti anche possibili guasti), e gli utenti per il fastidio che provano ed il tempo che perdono (spesso insieme alla pazienza)!
 
 Erberto Sandon   www.metrics.it - www.studiosandon.eu

giovedì 4 novembre 2010

Semplificazione del linguaggio

La facilità di comprensione del linguaggio scritto e parlato dipende in modo sostanziale dalla semplicità e dalla chiarezza del messaggio.

Il linguaggo della burocrazia e della pubblica amministrazione è invece spesso un capolavoro di complessità barocca e termini astrusi, di inutili contorsioni sintattiche.


Ci sono state diverse iniziative assunte a vari livelli per cercare di semplificare il linguaggio amministrativo e bisogna riconoscere che qualcosa è stato fatto, ma dispiace constatare che a tutt'oggi troppi messaggi non rispettano i principi alla base di una buona (nel senso di chiara e comprensibile) comunicazione.

Purtroppo si assiste ancora troppo spesso al perdurare di vezzi derivati dal burocratese e dal politichese, che rifuggono la semplicità....cosi' gli Ospedali diventano Presidi Ospedalieri e poi Aziende Ospedaliere, non si timbrano i biglietti ma si obliterano i titoli di viaggio, per  pagare una multa occorre  procedere alla oblazione di una sanzione pecuniaria......
Ed ancora, a dispetto delle raccomandazioni (vedi "Legge Stanca") in tema di fruibilità, accessibilità e usabilità delle informazioni in Rete, troppi siti Internet istituzionali e pubblici sono realizzati senza adeguata attenzione alle regole di usabilità e semplicità d'uso.
 
 
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mercoledì 3 novembre 2010

Ergonomia Cognitiva...quasi un paradosso


Ergonomia Cognitiva: un nome complesso e difficile per una scienza il cui scopo è quello di rendere le cose e le azioni semplici e comprensibili!

L'Ergonomia Cognitiva studia l'interazione tra la mente umana (il sistema cognitivo umano) e gli oggetti d'uso e gli strumenti di comunicazione : computer, telefoni cellulari, televisori, lavatrici, cartelli stradali, iPod, videogiochi, decoder per tv, lavastoviglie, termostati, interfacce domotiche, cruscotti di automobile, manuali d'uso dei prodotti, navigatori satellitari, insomma pressochè tutte le cose create dall'uomo per rendere la vita più comoda e che spesso .... ci fanno arrabbiare perchè non riusciamo a comunicare bene con loro. 

Eppure,  come scrive Donald Norman nel suo fondamentale testo “ La caffettiera del masochista”, “perchè mai devono volerci delle ore” per imparare come funziona un oggetto di uso quotidiano? “ Ho parlato con tanta gente” scrive Norman, “ che non riesce a usare tutte le funzioni della lavatrice o della macchina fotografica, che non riesce a far funzionare una macchina da cucire o un videoregistratore, che accende regolarmente il fuoco sbagliato sul piano di cottura della propria cucina”.
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