mercoledì 17 giugno 2020

Obbedienza cieca, pronta, assoluta?

Come l'ufficiale sovietico Stanislav Petrov fermò la Terza guerra mondiale




L'ergonomia pone l'uomo al centro e ne esalta  le caratteristiche, conformando tutto il resto alle sue peculiarità. Tra queste caratteristiche squisitamente "umane", a livello cognitivo spicca la capacità di visione sintetica di configurazioni complesse, coadiuvata da una risorsa preziosa che chiamiamo “intuito”. Ci sono casi in cui l’intervento umano si è rivelato fondamentale per prevenire errori potenzialmente catastrofici.

Nella notte del 26 novembre 1983, il mondo fu vicino come mai prima di allora alla catastrofe nucleare, e solo la professionalità del luogotenente Stanislav Petrov salvò la vita di gran parte della popolazione mondiale.

 
Ergonomia è su Mastodon (il social open-source decentralizzato)


lunedì 1 giugno 2020

Disegno brutto...per ergonomi

In collaborazione con SIE Piemonte, Alessandro Bonaccorsi ideatore del progetto "Disegno Brutto" ha tenuto un interessante corso a distanza sul tema "Disegnare in Ufficio" - Edizione speciale per Ergonomi.







Il "disegno brutto" si è rivelato un formidabile strumento di comunicazione.

Erberto Sandon, Ergonomo Europeo Certificato, https://studiosandon.wordpress.com
 
 
 
Ergonomia è su Telegram:
iscriviti al canale
 
Ergonomia è su Mastodon (il social open-source decentralizzato)
 

lunedì 3 febbraio 2020

Scusi dov'è l'entrata?


“L’ergonomia è la disciplina scientifica che si occupa dell’interazione tra l’individuo e gli altri elementi di un sistema. Con l’espressione "ergonomia cognitiva" viene posto l’accento sugli aspetti cognitivi di questa interazione, vale a dire il modo in cui l’utente di una tecnologia percepisce, presta attenzione, decide e programma le sue azioni al fine di raggiungere un obiettivo. Naturalmente, la progettazione di artefatti non può prescindere dall’analisi di questi . Le conoscenze sviluppate nell’ambito dell’ergonomia cognitiva consentono, difatti, di sviluppare sistemi usabili, in grado di ridurre la probabilità di commettere errori. “ (Francesco di Nocera, Ergonomia Cognitiva, Carocci Editore)
L’ergonomia cognitiva riguarda in generale la componente mentale nella interazione tra uomo e artefatti. Dimensioni basilari della ergonomia cognitiva come la coerenza, l’affordance e il mapping natuale riguardano non solo dispositivi per l’elaborazione dell’informazione ma tutti gli artefatti che implicano in qualche modo il coinvolgimento mentale nell’interazione. Fanno parte dell’ergonomia cognitiva anche tematiche come il wayfinding e la cartellonistica (soprattutto quella legata alla sicurezza ed alle emergenze negli ambienti di lavoro)

Si veda anche: https://www.interaction-design.org/.../cognitive-ergonomics

Vedere in un piazzale una scritta “uscita” non per indicare eventualmente l’uscita dal piazzale stesso ma per etichettare il punto di uscita (che è tale solo per chi sta dentro) del prospiciente edificio mi è comunque sembrato uno spunto (alquanto divertente) per invocare più attenzione all’ergonomia, una vera Cenerentola tra le scienze.



Erberto Sandon, Ergonomo della Comunicazione, Certificato Eur.Erg.

Ti interessa l'ergonomia cognitiva?
Isciviti al canale Telegram
Ergo Cogito