Il disturbo da rumore negli uffici è stato il tema di un interessante webinar organizzato dalla Associazione Italiana di Acustica in collaborazione con SIE, La Società Italiana di Ergonomia e Fattori Umani.
Per SIE erano presenti il Presidente Francesco Draicchio ed Erberto Sandon.
"L’acustica e gli effetti del rumore sul benessere e sulla salute dell’uomo e del lavoratore rivestono un ruolo di grande importanza per l’ergonomia. Il rumore generato dalle conversazioni, e in generale il rumore antropico, è una delle principali cause di disturbo dei lavoratori negli uffici condivisi e negli uffici open space. Sintomi come mal di testa, difficoltà di concentrazione, affaticamento, ridotta produttività e perdita di motivazione sono fattori negativi correlati a tali ambienti. Il comfort acustico è influenzato dalle caratteristiche architettoniche dell’ufficio, che devono rispondere a un complesso compromesso tra comunicazione verbale comprensibile e sufficiente riservatezza vocale, ma anche dal comportamento vocale degli utenti stessi."
Parlando del problema del rumore negli uffici, ed in particolare negli uffici a pianta aperta, possiamo affermare che una particolare fonte di distrazione è legata alla comprensione di ciò che viene detto dalle altre persone che occupano lo stesso spazio ma con le quali non dobbiamo interagire. Gli ergonomi acustici parlano in questo caso di disturbo da “intelligibilità del parlato”.
La distrazione indotta dal percepire le parole pronunciate da altre persone è sicuramente una fonte di disturbo negli uffici moderni, dove la componente “antropica” del rumore complessivo è preponderante rispetto al rumore delle attrezzature, in genere abbastanza silenziose. Oltre al disturbo da distrazione, è da considerare il carico mentale collegato alla costante attività di filtraggio che il cervello umano deve compiere per estrarre da tutto ciò che viene raccolto dall’organo uditivo solo le informazioni ritenute utili e che devono essere trasmesse alla parte cosciente della nostra mente. Quando questo carico mentale è eccessivo, possono subentrare condizioni di stress e addirittura alterazioni di alcuni parametri fisiologici.
Per me che mi occupo di ergonomia cognitiva, ha detto Erberto Sandon, ovvero della componente mentale nel rapporto tra uomo e oggetti negli ambienti di vita e di lavoro- una crescente attenzione dovrebbe essere posta a quello che io chiamo “contenuto semantico” del segnale sonoro che le nostre orecchie percepiscono. E nella semantica del segnale sonoro c’è anche il suo effetto sulle nostre emozioni.
Negli uffici il disturbo da distrazione legato alla intelligibilità del parlato non sempre può essere risolto intervenendo solo sulle caratteristiche acustiche dell’ambiente (pannelli fonoisolanti, materiali fonoassorbenti, geometria e distribuzione dei tavoli, ecc.) in quanto sussiste il rischio di un compromesso inaccettabile tra esigenze troppo distanti. Quando nell’espletamento dei suoi compiti il lavoratore alterna momenti di lavoro individuale in cui deve concentrarsi in modo autonomo ad altri nei quali invece deve collaborare e comunicare con i colleghi la soluzione deve estendersi agli aspetti organizzativi ed è necessario prevedere spazi specifici legati all’attività.
E’ questo l’approccio ‘olistico’ tipico dell’ergonomo, cioè basato su una visione globale di un sistema complesso quale è l’ambiente di lavoro. L’approccio olistico vede un sistema complesso come qualcosa che è maggiore della somma delle sue parti, e promuove la collaborazione multidisciplinare tra i vari specialisti (acustici, responsabili risorse umane, dirigenti, medici del lavoro, architetti/arredatori, ecc.).
E’ disponibile la registrazione dell’incontro sul canale Youtube della Associazione Italiana di Acustica
https://acustica-aia.it/event/webinar-aia-incontra-le-associazioni-2024/