lunedì 17 febbraio 2025

L’algoritmo all’uomo: “Dimostrami che non sei un robot”

Siamo al paradosso. Nel 1950 il matematico inglese Alan Turing propose un test per determinare se una macchina poteva essere scambiata per un essere umano in base alla sua capacità di rispondere a domande. L’uomo, interrogando un interlocutore, cercava di capire se era un essere umano o una macchina.

Ora sono le macchine (algoritmi) che ci chiedono di dimostrare che siamo umani. E se non superiamo il test di Turing alla rovescia la macchina non ci fa accedere a servizi, dati, informazioni e non ci rende disponibili risorse e funzionalità.

Il guaio è che questi test di Turing rovesciati ( detti CAPTCHA) possono essere difficili da superare da veri umani che (pur se intelligenti) abbiano difficoltà visive o manuali (i test spesso consistono nell’identificare oggetti in una immagine o di ruotare parti dell’immagine sino ad allineare l’insieme).


E peraltro sono inutili se si considera che un algoritmo di IA è perfettamente in grado di risolverli in una frazione di secondo.


Forse abbiamo sbagliato qualcosa.



Erberto Sandon
Ergonomo Europeo Certificato




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