Il progressivo invecchiamento della
popolazione, e la parallela crescente complessità della tecnologia
mette a rischio il benessere di una porzione sempre più grande di
persone.
Il drastico deperimento delle capacità
cognitive nelle persone anziane allontana queste ultime dalla
possibilità di godere in modo autonomo i benefici dei dispositivi
tecnologici sempre più diffusi.
Solo recentemente sono apparsi sul
mercato telefoni cellulari pensati espressamente per le persone
anziane, ma con funzioni estremamente limitate rispetto alle
possibilità del dispositivo e della tecnologia.
Occorrerebbe investire di più nella
ricerca di interfacce più semplici ed intuitive per
consentire anche agli anziani l'accesso autonomo alle risorse
tecnologiche, quali smartphone, televisori, riproduttori di musica.
Quale anziano ultraottantenne è in
grado per esempio di utilizzare un player MP3? Come può fare allora
ad esempio per ascoltare della musica di sua scelta in modo autonomo,
ora che non sono più disponibili i vecchi supporti (dischi in
vinile)? Oppure accedere a servizi di assistenza attraverso internet
o risponditori automatici?
A livello europeo il tema “ICT for
Ageing” viene considerato con sempre maggiore sensibilità.
Esistono al riguardo programmi di
finanziamento e iniziative specifiche, quali l'Active and Assisted Living (AAL).
La possibilità per le persone anziane
di godere con soddisfazione ed in perfetta autonomia dei benefici
della tecnologia passa necessariamente attraverso l'implementazione
di tecniche e metodologie attinenti l'ergonomia cognitiva:
meccanismi di interazione uomo-macchina davvero a misura
d'uomo...anziano!
Anche nel mondo del lavoro si rende
necessaria una maggiore attenzione nei confronti degli occupati
over50 alle prese con tecnologie sempre più complesse soprattutto a
livello di interazione cognitiva.
Erberto Sandon, usability engineer. Studiosandon
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